E’ degli ultimi anni l’inserimento del nuovo emergente sport dello Stand Up Paddling o S.U.P.
Il grande successo che ormai risuote all’estero lo colloca tra le nostre priorità ed i Brand che abbiamo inserito ci danno la possibilità di offrire ai ns. clienti prodotti adatti sia ai principianti che agli esperti con materiali di grande affidabilità.
Gli ultimi anni hanno fatto notare una crescita sempre maggiore di appassionati di questa nuova disciplina chiamata con l’acronimo SUP, ovvero Stand Up Paddle. Come molti sport o attività legate al mare anche questa è stata importata dalle fantastiche hawaii e consiste nello stare in piedi su delle tavole più grandi di quelle del surf e navigare con l’ausilio di una pagaia sia in condizioni di acqua piatta, per fitness o turismo, sia in modo totalmente coinvolgente, dopo un breve apprendistato, per il surfing sulle onde .
Possiamo senz’altro dire che questo è lo sport acquatico che in tutto il mondo sta avendo il più intenso sviluppo. Nel nostro negozio non possono certo mancare le migliori board, pagaie e accessori per poter praticare questo fantastico sport.
Sup Gonfiabili
Esistono ormai in commercio moltissime tipologie di sup gonfiabili.
La principale caratteristica di una tavola da sup gonfiabile è la estrema facilità di trasporto , infatti una volta sgonfiato e riposto nello zaino in dotazione occupa pochissimo spazio e può essere riposto ovunque.
Un’altra caratteristica molto importante è l’estrema sicurezza che assicura durante l’utilizzo: un SUP gonfiabile per questo motivo è indicato soprattutto ai principianti, che troveranno un attrezzo col quale imparare senza il pericolo di farsi male cadendo e col quale anche in caso di eventuali urti con altre persone è impossibile procurare danni o traumi. Proprio per queste caratteristiche un SUP gonfiabile è adatto all’uso di tutta la famiglia , ideale per il noleggio da parte di stabilimenti balneari e centri turistici.
La praticità d’uso del SUP gonfiabile non può essere messa in dubbio: può trovare posto nel bagagliaio di qualsiasi auto, in un camper , in gommone o su una barca e rendere la mobilità in vacanza un vantaggio piacevole ed irrinunciabile.
In conclusione, l’esperienza del SUP gonfiabile si colloca in una dimensione del tutto diversa da quella fino ad oggi conosciuta e permessa dalle normali tavole, la polivalenza e la praticità d’uso in ogni luogo sono le sue armi migliori ed il limite al suo utilizzo è dato solo dalla fantasia del suo rider e dai suoi interessi…non stupitevi quindi se incontrerete qualcuno in un bosco col SUP in spalla.
Guida alla Scelta della prima tavola da Sup
Le moderne tavole SUP Allround sono caratterizzate da una eccellente stabilità e rappresentano un ottimo compromesso fra i Cruiser e le tavole dedicate al SUP Surfing.
Questo è il motivo per cui raccomandiamo sempre ai principianti l’acquisto di tavole Allround e non di grossi e voluminosi Cruiser o race nè di piccoli wave.
Infatti è solo una questione di tempo prima che un nuovo paddler inizi ad esplorare le potenzialità surfistiche dello Stand Up Paddling ed il poter disporre di una tavola che non sia troppo limitante in tal senso può sicuramente aiutare nel processo di apprendimento delle tecniche di surfata.
Il volume minimo di una tavola da sup per un principiante
A parte il carattere della tavola, che può essere più o meno orientato al Cruising o al SUP Surfing, la scelta da parte di un principiante dovrebbe orientarsi verso una SUP board che garantisca in ogni caso una buona galleggiabilità e favorire una pagaiata fluida. Tuttavia sappiamo che queste prerogative sono strettamente legate non solo alle caratteristiche progettuali della tavola, ma anche al peso ed allo skill del paddler, intendendo nella fattispecie per skill, eventuali esperienze pregresse del paddler stesso in altri sport acquatici. Limitandoci al primo aspetto, cioè a quello delle caratteristiche fisiche del paddler, abbiamo creato una semplice formula volta a calcolare empiricamente il volume minimo che dovrebbe avere una tavola Allround sulla base del peso del paddler stesso. Essa è la seguente:
Volume minimo tavola = Peso del paddler in Kg. X 2,0 / 2,2
Facendo un esempio, un principiante del peso di 75 Kg non dovrebbe acquistare una tavola con litraggio inferiore ai 150/165 Lt. Questo naturalmente è solo un volume di riferimento perchè un principiante nel sup che però fosse già uno sportivo allenato e magari in sport in cui l’equilibrio ha una componente importante potra cominciare anche con 135/140 litri ; al contrario una persona sedentaria o particolarmente legata nei movimenti potrebbe aver bisogno di 180 litri ed oltre .
La larghezza minima
Naturalmente il volume della tavola non è di per sé l’unica variabile da prendere in considerazione ai fini della scelta di una tavola Allround con cui iniziare a praticare il SUP. Il volume, infatti, ne caratterizza la galleggiabilità ma non necessariamente la stabilità laterale. Quest’ultima è infatti funzione della larghezza della tavola insieme, naturalmente, all’outline e cioè alla forma generale della tavola stessa. Si potrebbe complicare ulteriormente il discorso valutando la ripartizione del volume della tavola ma dato che lo scopo di questo articolo è essenzialmente quello di fornire regole empiriche, ci limiteremo a dire che un principiante di 75 kg senza esperienze in altri sport di scivolamento, particolarmente acquatici, non dovrebbe neanche pensare di acquistare tavole più strette di 31’’.
E la lunghezza di un sup allround ?
Per quanto riguarda la lunghezza, fughiamo ogni dubbio al riguardo: essa non influenza le doti di stabilità di una tavola, particolarmente la stabilità laterale, che è quella che ci interessa. Essa tuttavia si ripercuote sull’attitudine della tavola a prendere le onde, maggiore per tavole più lunghe e minore per tavole corte, mentre al contrario la linearità e scorrevolezza in navigazione è migliore sulle tavole più lunghe. Per dare un’idea delle lunghezze che possiamo aspettarci da tavole Allround, diciamo che esse variano da 9’0’’ agli 11’0’’
Nota finale
Un’ultima osservazione riguarda proprio il peso del paddler che, come possiamo immaginare, è cruciale assieme allo shape di una tavola nel determinarne il potenziale di surfata. Ne consegue che una tavola che può essere classificata come Allround per un Supper leggero può invece essere considerata quasi un SUP shortboard per un Paddler molto pesante sebbene quella tavola sia etichettata come Allround. Tutto è relativo ….
Iniziare a praticare il sup
Telefonate e contatti a richiedere suggerimenti per iniziare a praticare lo Stand Up Paddling sono ormai aumentati in maniera esponenziale
E’ tempo quindi di fornire alcune linee guida che speriamo possano essere capitalizzate dai neofiti di questa appassionante disciplina.
Corsi SUP?
Partiamo da un semplice assunto: lo Stand Up Paddling, o meglio lo Stand Up Paddle Cruising, cioè la sua variante più ricreativa e diportistica, è estremamente facile ed intuitivo da apprendere da autodidatti, a patto di farlo con le attrezzature giuste ed in presenza di condizioni di acqua piatta e vento leggero, se non proprio assente. Proprio per questo motivo la frequentazione di un apposito corso basico è praticamente inutile. Ma c’è di più: le due categorie di istruttori SUP in cui potete imbattervi, “certificati” o meno, non offrono alcuna garanzia riguardo al loro skill, sia in termini tecnici che di insegnamento.
Partiamo dai primi, cioè a quelli appartenenti ad associazioni sportive di vario genere ( spesso neanche riconosciute dal C.O.N.I. ): quasi chiunque può diventare istruttore SUP. Basta iscriversi ad un corso apposito, pagare una sostanziosa quota e voilà … ecco che si può esibire il relativo “certificato” e, se proprio si vuole esagerare, far sfoggio di una variopinta T-shirt con la scritta “certified instructor” (in Inglese è meglio). Logica vorrebbe che un corso mirato alla formazione di istruttori qualificati dovrebbe essere tenuto da paddler di provata esperienza che alla fine del periodo di istruzione siano in grado di verificare, tramite opportuna selezione e quindi scrematura dei candidati inidonei, la presenza di due requisiti fra i candidati: un consolidato skill tecnico E (lo scriviamo in maiuscolo) buone doti di attitudine all’insegnamento. Quest’ultimo aspetto va doverosamente sottolineato: non è infatti importante il solo possedere conoscenze ma il saperle trasferire. Ebbene, non vi è alcuna garanzia che un istruttore uscito da un corso possegga questi due essenziali requisiti. Ovviamente non è un problema legato al solo mondo del SUP, ma riguarda anche altri sport, in particolare quelli dove manca ancora un organismo federale capace di selezionare adeguatamente un corpo docente all’altezza.
Riallacciandoci al discorso iniziale, accanto a agli istruttori certificati, di cui abbiamo parlato pocanzi, vi sono quelli che si improvvisano tali. Per le considerazioni di cui prima ciò NON significa che essi siano da scartare rispetto ai primi e anzi, così come fra coloro che ottengono una qualsiasi certificazione, fra di essi vi potrebbero essere paddler con un grado elevato di esperienza e magari con buone attitudini all’insegnamento. In sostanza, la certificazione di per sé non significa nulla così come la declamazione, in sua assenza, di capacità che poi vanno verificate nella pratica caso per caso. In conclusione, se proprio intendete iscriversi ad un corso, dovreste cercare di verificare le referenze dell’istruttore, a prescindere dalla presenza di una certificazione. Ciò potrebbe essere fatto raccogliendo informazioni presso altri appassionati che hanno già frequentato quello stesso corso. Sia chiaro che le considerazioni di cui sopra sono dettate dal realismo e non vogliono in alcun modo suonare come critica nei confronti di chi intende seguire un percorso “formativo” che contempli la partecipazione ad un corso piuttosto che quello da autodidatta.
Resta comunque il fatto che il costo di un corso non è molto lontano da metà di quello di una tavola usata in buono stato o, se volete, da quello di una pagaia nuova di qualità e la tecnica base di pagaiata può essere appresa semplicemente osservando qualche video su Youtube …
Ma è proprio facile?
Assolutamente sì. La curva di apprendimento – stiamo parlando di pagaiare sulla tavola – è assai meno ripida rispetto a quella del Kiteboarding, del Windsurfing e del Surf da onda. E’ comunque cruciale partire con il piede giusto e quindi non commettere tutta una serie di errori che possono rallentare tale processo. I suggerimenti cardine che ci sentiamo di dare in questo articolo introduttivo (presto ne seguiranno altri specifici sulla pagaiata) sono:
- Indirizzare lo sguardo nella direzione di avanzamento NON lateralmente;
- Abbassare il baricentro per migliorare l’equilibrio. Ciò può ovviamente essere fatto mantenendo le gambe e la schiena (almeno) leggermente piegate;
- Sfruttare il punto di massima larghezza della tavola (dove essa è per definizione più stabile) posizionando le gambe in corrispondenza di esso.
Prove in acqua Gratuite
Naturalmente siamo a disposizione per assistervi con una ” lezione ” gratuita accompagnandovi in acqua presso uno dei ns. centri…..non ve ne serviranno altre !!!
Ringraziamo per il contributo tecnico Marco Stefanini di http://www.standuppaddling.it/
Naturalmente anche per il sup offriamo i vari servizi di scuola, test, rimessaggio e riparazione material, oltre naturalmente alla vendita anche online con spedizioni in tutta Italia